La sfida estrema di Danilo Callegari decolla in Val di Fiemme
10/05/2018

La sfida estrema di Danilo Callegari
decolla in Val di Fiemme
L’alpinista friulano si allena da 5 mesi fra il Latemar e il Lagorai per attraversare l’Antartide in 90 giorni, sciando, volando e scalando. Dovrà percorrere 1.300 km con 160 kg di carico, tuffarsi in caduta libera da quota 5.000 per poi scalare 4.897 metri di ghiaccio.
Trainando una pesante slitta per 1.300 chilometri, l’alpinista Danilo Callegari, atleta di discipline outdoor estreme, raggiungerà il Polo Sud per coronare quel sogno che ha intitolato AntarcticaExtreme. Qui sarà prelevato da un aereo che lo paracaduterà ai piedi del Monte Vinson, la montagna più alta dell’Antartide (4.897 m. slm.), sfidando, a quota 5.000, una temperatura shock: meno 65-70 ° centigradi. Giunto a terra, tenterà la difficile scalata del Monte Vinson, il Tetto dell’Antartide.
Se raggiungerà l’obiettivo, sarà il primo uomo al mondo ad aver tentato questa triplice sfida. Questa sarà la sua quarta avventura fra le vette più alte dei sette continenti. La quarta delle sette sfide in solitaria che si è prefisso di affrontare e che ha battezzato “7 Summits Solo Project”.
L’avventuriero friulano si sta allenando da cinque mesi in Val di Fiemme, fra le Dolomiti del Trentino. Qui ha trovato un ambiente ideale per la sua preparazione atletica e psicologica. Il vento gelido di fine febbraio, proveniente dall’Artico, per lui ha rappresentato la condizione ottimale di allenamento. Sponsorizzato da molte aziende, fra cui La Sportiva di Ziano di Fiemme, è seguito dalla famiglia di Paolo Gilmozzi, titolare dell’Hotel La Roccia di Cavalese. A fine giornata si allena nella palestra dell’hotel e prepara l’itinerario del giorno seguente, lasciandosi consigliare i passaggi più impervi e le pareti più ripide, fra il gruppo dolomitico del Latemar e la selvaggia Catena del Lagorai.
In Val di Fiemme è stato protagonista di un trailer creato per presentare la sua prossima missione. Il film rivela la sua filosofia di vita accompagnata da una visione patriottica maturata in 4 anni di esperienze estreme come paracadutista dell’Esercito italiano, fra cui il combattimento in Iraq. “Ho scelto di essere vivo - ha spiegato nella conferenza stampa del 10 maggio che si è svolta nel Salone consiliare della Magnifica Comunità di Fiemme -. Sento ogni giorno la necessità di espandere i limiti della mente e del corpo. Mi attrae particolarmente l’Antartide con il suo infinito bianco che offusca la vista. Quando mi lancerò con paracadute, dovrò affidarmi totalmente all’altimetro perché quel bianco annulla la profondità. Quelle distese bianche che immaginiamo piatte, al contrario sono piene di ostacoli, fra l’85° e il 95° parallelo il vento forma insidiose vele di ghiaccio, i sastrugi, difficili da superare. Per la scalata del Monte Vinson mi affiderò agli scarponi da sci alpinismo Olympus che l’azienda La Sportiva ha modificato per me”.
Se dovesse trovare difficoltà insormontabili e impreviste, Callegari dovrà ritirarsi. “La rinuncia non è altro che un’esperienza - spiega l’alpinista -, quindi, per me non rappresenterebbe un fallimento, anzi, sarebbe uno stimolo in più”. Non resta che seguire la sua traccia GPS che si attiverà verso il 20 ottobre alla partenza della traversata.
Danilo potrebbe festeggiare Capodanno abbracciato alla piccola sfera a specchio posizionata al Polo Sud.
Per Bruno Felicetti, direttore dell’Azienda per il turismo della Val di Fiemme - è un orgoglio aver ospitato l’uomo che porterà al Polo Sud la bandiera italiana grazie a una straordinaria trilogia atletica. Ma è anche una piacevole coincidenza che Callegari abbia scelto di darne l’annuncio mentre la Val di Fiemme sta ospitando 600 alpini che partecipano al raduno di Trento”.
LA MISSIONE ANTARCTICA EXTREME
AntarcticaExtreme fa parte del “7Summits Solo Project”, un progetto unico ed ambizioso che vede Danilo Callegari impegnato a scalare le sette vette più alte dei sette continenti attraverso sette avventure, unendo all'impresa alpinistica vera e propria altre discipline outdoor estreme, fondendo così aria-terra-acqua in un’unica grande avventura. Dopo il Sudamerica, l’Europa e l’Africa è la volta dell’Antartide.
Un aereo porterà Danilo da Punta Arenas (Cile) ad Hercules Inlet, ai margini della banchisa sulla baia di Weddell, da questo punto Callegari punterà dritto al Polo Sud Geografico, trainando una slitta per circa 1.300 km dal peso stimato di 160 kg complessivi di carico con tutto l'occorrente per la sopravvivenza. Raggiunto il Polo Sud Geografico, verrà prelevato da un aereo che lo porterà nella regione del Monte Vinson, la montagna più alta d’Antartide.
Dai cieli che sovrastano quest' area montuosa, verrà paracadutato da una quota di circa 5.000 metri da un aereo bimotore a elica.
Giunto a terra, punterà al terzo e ultimo grande obiettivo di quest’avventura:
la scalata del Monte Vinson, 4.897 mt., Tetto d’Antartide e quarta delle sue “7 Summits”.
Completata la scalata e quindi la missione, sarà, a quel punto, il primo uomo al Mondo ad aver realizzato un’impresa in Antartide caratterizzata da:
- raggiungimento della cima continentale più alta
- raggiungimento del Polo Sud Geografico
- lancio in solitario in paracadute
I numeri della spedizione
- Distanza complessiva della traversata: circa 1.300 km
- Distanza stimata media per giorno: 27 km
- Tempo necessario per completare l’intera avventura: 90 giorni
- Temperatura massima registrata al Polo Sud Geografico: - 12°C
- Temperatura minima registrata al Polo Sud Geografico: - 82°C
- Temperatura minima registrata in Antartide: -105°C
- Velocità massima del vento registrata (presso la base McMurdo, Antartide): 303 km/h
- Altitudine della vetta più alta, Monte Vinson: 4.897 metri
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