Un'invenzione porta Fiemme nell'era del diamante
14/06/2017

Val di Fiemme, dal legno ai diamanti
Un territorio di confine investe nell’innovazione e nella ricerca
per creare un gioiello tecnologico che influenzerà il mercato mondiale delle pietre preziose.
Sorpresa. Fiemme non è solo la valle del legno. Qui la ricerca sulle gemme preziose rivela un'eccellenza inaspettata, con un brevetto che diventa un vanto per tutto il Made in Italy: il colorimetro dei diamanti Eos. Fino ad oggi questo strumento, messo a punto da altre nazioni, non era molto affidabile, inoltre, nel mondo sono sempre meno gli esperti che sanno riconoscere la lucentezza e quindi il valore di un diamante a occhio nudo.
Grazie a un ampio display touch, un’innovativa sorgente luminosa e uno speciale centratore meccanico, lo strumento è in grado di fornire contemporaneamente il colore del diamante sulla base dei parametri dei tre principali istituti al mondo per la classificazione delle pietre preziose (GIA, IGI e HRD) e la relativa fluorescenza.
Eos nasce fra le foreste della Val di Fiemme da un'intuizione dell’azienda di Cavalese Gemmarum Lapidator che, nel 2012, ha incontrato la preziosa collaborazione del Centro di Ricerca sui Materiali e Microsistemi della Fondazione Bruno Kessler e l’azienda di Trento Eoptis, che progetta sistemi di visione. Dopo un primo anno dedicato agli studi di fattibilità, è stata avviata la sperimentazione, testando un'incredibile quantità di diamanati per un valore di 10 milioni di dollari. Quindi è stata avviata la produzione. Oggi Eos è sul mercato a un prezzo di 7.000 euro.
Il nuovo strumento è capace di valutare con affidabilità il colore del diamante, e quindi di determinarne la caratura. Il colorimetro per diamanti Eos è il fiore all’occhiello dell’azienda di Cavalese che opera da 30 anni nel settore dei macchinari per il taglio delle pietre preziose, formando anche professionisti di gemmologia.
Si può solo immaginare la rivoluzione che decreterà questo brevetto nel mercato delle gemme preziose. Una valutazione sbagliata può far perdere a un compratore una somma davvero importante. Probabilmente, sarà utilizzata anche dai negozi che acquistano l'oro, visto che fin'ora non hanno voluto avventurarsi nella valutazione dei preziosi diamanti.
Attorno a questa scoperta, l'Azienda per il Turismo Val di Fiemme, ha organizzato un incontro pubblico, tra il mondo dell’imprenditoria, della ricerca, dell’istruzione e della politica, mercoledì 13 giugno 2017, nel palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme a Cavalese.
Il presidente della Fondazione Bruno Kessler, Francesco Profumo, ha salutato i presenti con una premessa: “Investendo nella ricerca, anche a kilometro zero, si può innovare e superare la dimensione territoriale con i suoi campanilismi, creando prodotti in grado di diventare veri e propri gioielli a livello nazionale e internazionale. Questa è l'unica strada per accordare i campanili trentini che talvolta si rivelano asincroni”.
Quindi, i presenti hanno ascoltato la testimonianza di questo caso virtuoso nato da una collaborazione fra ricerca e impresa locale: un brevetto nato per esplorare una materia prima inaspettata come il diamante, che si sta affermando fra i casi di eccellenza dell’innovazione “Made in Fiemme”, “Made in Trentino” e “Made in Italy”.
“Il brevetto, ideato, progettato e sviluppato interamente in Trentino, è la dimostrazione concreta di come si possano realizzare prodotti competitivi sul mercato internazionale senza delocalizzare, ma creando una rete fra le eccellenze del territorio”. Ne sono convinti Valentino Proietti e Andrea Vaia, rispettivamente amministratore di Gemchrom e amministratore della Gemmarum che ne cura la commercializzazione. “La nostra decennale esperienza nel mondo dei diamanti e delle pietre colorate - hanno spiegato - ci ha portato a mettere a punto un progetto, già testato con esito positivo, sulle principali piazze internazionali come Anversa e Hong Kong. La Fondazione Bruno Kessler è stata una partner fondamentale per lo sviluppo del colorimetro che oggi, oltre a essere il primo strumento interamente ideato e realizzato in Italia, è il più affidabile”.
Dopo la presentazione, si è tenuta una tavola rotonda sul tema dell'innovazione e delle opportunità per i giovani, con Lorenzo Biasiori, dirigente dell’Istituto di Istruzione “La Rosa Bianca” di Cavalese, Mauro Gilmozzi, assessore alle infrastrutture e all’ambiente della Provincia autonoma di Trento, Alfredo Maglione, presidente di Eoptis e del Gruppo Optoi, Francesco Profumo, presidente della Fondazione Bruno Kessler, Giovanni Bort, presidente della Seac e Giulia e Lorenzo Delladio dell’azienda La Sportiva di Ziano di Fiemme che, grazie agli investimenti nella ricerca tecnologica, è leader nel settore delle calzature e sull'abbigliamento di montagna da climbing, trekking e running.
All’incontro hanno partecipato gli imprenditori di Fiemme Piace, la rete di imprese e liberi professionisti della Val di Fiemme.
Beatrice Calamari
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